Il muro della divisione tra fratelli abbattuto dalla forza della Parola di Dio. La preghiera ecumenica a Massafra.

Nell’ambito della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, si è tenuta ieri a Massafra, presso la Parrocchia di S. Leopoldo, una celebrazione ecumenica promossa dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo, in collaborazione con la comunità Battista di Mottola e la chiesa Ortodossa presente nel nostro territorio, alla quale hanno preso parte, in una chiesa gremita, il pastore Dario Monaco, il padre ortodosso rumeno Florin Bontea e Mons. Claudio Maniago.

Nel quinto centenario della Riforma si è dato rilievo al bisogno di riconciliazione, filo conduttore della liturgia, aperta con un originale atto penitenziale nel quale si è invocato il perdono di Dio per il muro costruito dagli uomini in diverse occasioni e in ogni ambito della vita umana, dalla famiglia ai rapporti tra le confessioni cristiane.

Il muro, composto dai mattoni dell’odio, del disprezzo, della persecuzione, dell’intolleranza, della divisione è stato elevato, da alcuni giovani, ai piedi dell’altare con blocchi di carta, che all’esplosione del canto dell’Alleluja, sono stati riordinati formando una croce.

Nelle riflessioni sulla Parola ascoltata i tre pastori hanno posto al centro dell’attenzione l’importanza della riconciliazione nell’ambito spirituale, ecclesiale e sociale. “Avete mai provato a lavare un gatto?” L’espressione provocatoria del pastore Monaco ha messo a tema la necessità della purificazione del cuore umano, opera alla quale, nonostante le nostre resistenze, Dio non rinuncia mai. Commentando il brano del Profeta Ezechiele (capitolo 36) egli ha messo in luce la volontà di Dio di consegnarci un cuore nuovo, alla quale deve però corrispondere la nostra disponibilità e docilità.

Nella riflessione di padre Florin sulla Seconda lettera di San Paolo ai Corinzi (capitolo 5) è emersa la centralità dell’amore di Cristo, principio e fondamento della riconciliazione tra gli uomini. Le violenze, le ingiustizie, le fragilità, le fratture sociali dell’uomo contemporaneo possono essere superate solo nella comunione con Colui che ha dato la vita per noi.

La parabola del Padre misericordioso nel Vangelo secondo Luca (capitolo 15), affidata al commento di Mons. Maniago, ha rievocato i passi della riconciliazione del figlio prodigo che ritorna alla casa del padre e riceve la sua accoglienza misericordiosa.

“Ci uniamo alla preghiera che il Figlio eleva al Padre perché noi possiamo essere una cosa sola”, con queste parole il Vescovo ha esortato i presenti a vivere l’impegno della conversione del cambiamento interiore che può iniziare solo quando “la Parola di Cristo ci inchioda al muro delle nostre divisioni”.

Solo vivendo da riconciliati sarà possibile sperimentare la bellezza e la gioia della comunione fraterna nel nome di Cristo. La celebrazione si è conclusa con la consegna di un cero, segno della missione affidata ai cristiani di essere luce di Cristo e ministri di riconciliazione nei luoghi in cui le contrapposizioni impediscono l’unità.

Giuseppe Laterza

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