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“Storia di un caso o, semplicemente, il caso di una storia”. A Mottola la presentazione del libro del Prof. Pedone

Lunedì 26 febbraio 2024 alle ore 19,15 nell’Auditorium della Chiesa Madre di Mottola sarà presentato il libro del mottolese Piermario Pedone, già Docente e Dirigente scolastico nonché Psicologo-Psicoterapeuta: “Storia di un caso o, semplicemente, il caso di una storia”. Il libro è il racconto di un percorso psicoterapeutico dal quale emerge, tra l'altro, il rapporto paziente-cliente innanzitutto e soprattutto come persone.
Il percorso terapeutico descritto nel libro, oltre i riferimenti di carattere scientifico, ci offre l’occasione per approfondire due aspetti: il concetto della persona umana e la dimensione dell’ascolto nel rapporto paziente-cliente.
Il concetto di persona si identifica con quello di individuo?
Il soggetto umano può essere identificato per categoria? Cioè genitore, lavoratore, automobilista, consumatore; ma pure giovane, anziano, malato, ecc., come se queste fossero categorie esclusive, frammentabili, sindacali o corporative?
Oppure, la persona umana va compresa nella visione unitaria, in tutte le dimensioni della vita?  
Papa Francesco nella “Fratelli tutti” ci mette in guardia dalla “mentalità individualistica” perché accresce la riduzione delle “persone ad individui, facilmente dominabili da poteri che mirano a interessi illeciti” (Enciclica Fratelli tutti, n° 182). 
Il concetto di persona umana, nella concezione cristiana, affonda le sue radici nel racconto della Genesi (1, 27) lì dove si dice che l’uomo nasce come creatura a immagine e somiglianza di Dio, stabilendo una relazione originaria con il Creatore.
Solo così possiamo spiegarci il richiamo della Chiesa alla “opzione preferenziale per i poveri”, anche attraverso le nostre “responsabilità sociali” (Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Sollecitudo rei socialis, 1997, n° 42).
Mancando la centralità della persona umana, tutto l’impegno solidale dei cristiani e della Chiesa, della Caritas, perderebbe il significato più autentico che è quello di riconoscere nel povero - e negli ultimi – l’immagine di Dio.
Sul piano concreto, nella Lettera pastorale 2023-2024 il Vescovo ci indica un metodo che deve contraddistinguere il percorso di Chiesa: è il metodo della cura che significa prendersi cura di tutti, per cui non basta la semplice solidarietà, in quanto il Vescovo richiama tutti ad una progettualità che non trascuri il diritto di cittadinanza e la giustizia e che valorizzi anzitutto la dignità della persona umana. Che è fondamento del bene comune, non come semplice somma degli interessi particolari, ma garanzia della dignità e dei diritti della persona (Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Centesimus annus, 1991, n° 47)
Ci aiuterà a trattare il tema della concezione di persona umana Amelia Esposito, docente del Liceo Einstein di Mottola.
Sull’aspetto della dimensione dell’ascolto, abbiamo voluto arricchire la presentazione del libro con una testimonianza diretta che ci sarà offerta da Maria Rogante, medico pediatra in pensione.
Nel rapporto di empatia instaurato fra i due soggetti, medico-paziente, il medico si prende cura con umanità del malato: non solo di un benessere fisico, ma di una salute integrale della persona.
Il terzo intervento sarà riservato a Piermario Pedone per illustrarci le sue considerazioni a partire dal caso specifico trattato nel libro.
Alla fine ci sarà spazio per domande o interventi dal pubblico.