L’incontro col Crocifisso Risorto sia per noi sorgente di cambiamento per farci comprendere che nella strana complessità della nostra vita noi “non siamo soli anche quando siamo soli”.
Giovedì 8 marzo si è svolta a Palagiano la quarta tappa dell’Itinerario Quaresimale del Vescovo Claudio con i giovani, un momento di riflessione comune sul tema della complessità. Partendo dalla villa comunale e preceduti dalla Croce, ci siamo incamminati lungo le vie del paese toccando tre fontane, luogo simbolo della complessità in cui, tempi addietro, chi vi si recava per prendere l’acqua, poteva entrare in contatto con l’intrigato intreccio di eventi che riguardavano la vita dell’altro. Alla fontana dopo aver ascoltato le parole di tre personaggi, tre apostoli in particolare, Pietro, Tommaso e Giuda la cui complessità di vita è stata totalmente stravolta dall’incontro con il Signore Gesù, abbiamo attinto un po’ d’acqua che abbiamo portato con noi.
Il cammino si è concluso giungendo nella parrocchia dell’Immacolata dove è stato proclamato il brano evangelico della lavanda dei piedi. “Non dobbiamo aver paura della nostra complessità perché la vita in sé è complessa, Dio stesso ha creato il mondo complesso” ha detto il vescovo nella sua riflessione. In particolare il vescovo ha voluto dare ai giovani due punti chiave su cui riflettere: l’immagine di riferimento che ognuno deve avere nella complessità della vita, Qualcuno a cui guardare, quel Gesù che ci è venuto incontro e che si è chinato a lavare i piedi ai dodici per farci capire ancora di più, non solo con le parole ma anche con i gesti, quanto ci sta vicino; e poi il progetto che non deve mai mancare insieme al riferimento, un progetto, una vocazione, che non nasce solo da noi ma che possiamo scoprire con l’aiuto di Gesù, colui che insegna a godere la vita e non sopportarla. A conclusione di questo momento il vescovo, con l’acqua attinta alle tre fontane, ha simbolicamente lavato i piedi ai ragazzi che avevano portato la croce durante il cammino.
Gianluca Argenti