concerto mato grosso

Lima chiama e Ginosa risponde. Si rinnova il filo rosso di solidarietà tra la Murgia e le Ande. Questa volta i ragazzi dell’operazione Mato grosso, l’ONG fondata giusto cinquant’anni fa da padre Ugo de Censi, per correre in aiuto delle favelas in America Latina, si sono messi in gioco per potenziare una scuola di musica costruita in una delle realtà più degradate nei sobborghi della capitale peruviana. Ad Ancon i ragazzi e gli adolescenti sono spesso vittime delle bande criminali che imperversano nelle baraccopoli e vivono di espedienti. Padre Francis, missionario dell’Operazione, ha pensato che la musica potesse essere un’alternativa concreta al degrado. Ha cominciato a raccogliere strumenti usati, ha iniziato da un vecchio sassofono e da una chitarra scordata adesso ci sono più di 30 ragazzi che lo seguono.

Ad aiutarlo, dal 9 luglio ci sarà anche Simona Castria, una giovane sassofonista originaria di Ginosa che, fresca di un master a Lione ha deciso col suo ragazzo francese, Alex, anche lui musicista, di intraprendere questa esperienza, convinta che la cambierà che potrà dare molto ai giovani studenti e soprattutto a se stessa.

Per raccogliere fondi per la scuola di musica di Ancon, Simona, con i ragazzi del gruppo dell’operazione Mato Grosso ha organizzato un concerto nel salone Montfort della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria a Ginosa, coinvolgendo amici sassofonisti provenienti da tutta la Puglia insieme con talenti locali che hanno già guadagnato la ribalta nazionale.

Questo è il bello dell’operazione Mato grosso: ognuno si mette in gioco con quello che sa fare, proiettandosi verso l’altro con un progetto concreto, in cui non conta quello che si dice ma quello che si fa e che si è veramente. In Missione non puoi bleffare, prima o poi viene fuori la tua vera natura.

Per la famiglia Castria, fare esperienza di Missione è un fatto intimo, coinvolgente e mai casuale. A spingere Simona in Perù è stato il fratello Antonio, da anni animatore dell’associazione a Ginosa, che ha fatto un’esperienza in Ecuador, sulle orme di Michele Calabrese, il gigante buono di Ginosa che per primo si è arrampicato sulle Ande seguendo padre Ugo de Censi e che adesso è il braccio operativo del prete valtellinese che continua ad essere un punto di riferimento per i poveri del mondo. Anche un’altra sorella, Maria Carmela è stata in Perù.

Ancon non è che una delle tappe. Presto Ginosa sarà invasa nuovamente dai ragazzi dell’ONG, che quando gli altri vanno in vacanza, raggiungono la cittadina ionica da tutta Italia e mettono il loro lavoro a disposizione delle missioni, impegnandosi nella vendemmia o in piccoli traslochi e lavori di giardinaggio il cui ricavato va interamente alle necessità del Perù e delle altre realtà dell’operazione Mato grosso sparse in tutta l’America latina. “Quando torni di là – dice Antonio Castria – ti senti cambiato; capisci quanto tu in realtà sia fortunato, quanto un’esperienza nel sud del mondo ti aiuti a tornare all’essenzialità delle cose”.

L’operazione Mato grosso non è fatta di eroi, ma di gente che si mette in gioco e si rimbocca le maniche. Chiunque voglia collaborare è il benvenuto. Si accettano anche strumenti musicali e offerte di qualsiasi tipo. Per saperne di più sull’operazione Mato grosso visita il sito www.operazionematogrosso.it

ecco i riferimenti sul territorio:

GIUSEPPE DRAGONE   339 3546590

ANTONIO CASTRIA: 3407695699

DAVIDE NOTARISTEFANO   328 716 3701

vendemmia mato  mato-grosso

Michele Pacciano