Un anno dopo il primo incontro, i Vescovi italiani si ritrovano a Benevento, presso il Centro “La Pace, per discutere sulle “Aree interne”. Tema di questo incontro il progressivo spopolamento delle aree di tutta Italia, un declino – questo – che sembra non avere fine. Di seguito la lettera di Papa Francesco ed il saluto di Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento

LETTERA DI PAPA FRANCESCO

Ai Cari Fratelli nell’Episcopato delle zone italiane cosiddette “interne”

Il vostro ritrovarvi per condividere proposte e progetti in vista di una fruttuosa pastorale nei territori delle vostre Diocesi, è segno di un impegno a crescere nel servizio alla comunione. Desidero esprimere apprezzamento per questo cammino di confronto e di amicizia, che richiede di essere percorso con la mente e il cuore aperti, per testimoniare una Chiesa inclusiva e senza barriere nella quale ognuno possa sentirsi accolto.

In questa prospettiva, è quanto mai necessario essere animati dal desiderio di raggiungere tutti, affinché nessuno sia escluso dall’annuncio del Vangelo. Le idee missionarie e i piani pastorali non possono prescindere da questo punto fermo: nella Chiesa c’è posto per tutti! Si tratta di fissare lo sguardo ai vasti orizzonti esistenziali, di uscire dai propri schemi ristretti, in atteggiamento di umile docilità allo Spirito Santo.

Di fronte alle difficoltà dei territori in cui vivete, siete chiamati ad aiutare i sacerdoti, i consacrati e i fedeli laici che più da vicino condividono la vostra missione ad essere lievito nella pasta del mondo. Tutti insieme, in unità e senza campanilismi, non stancatevi di porre gesti di attenzione alla vita umana, alla salvaguardia del creato, alla dignità del lavoro, ai problemi delle famiglie, alla situazione degli anziani e di quanti sono ai margini della società. Così sarete immagine dinamica e bella di una Chiesa che vive accanto alle persone, con una predilezione per i più deboli, che è al servizio del popolo santo di Dio perché si edifichi nell’unità della fede, della speranza e della carità.

Cari Fratelli nell’Episcopato, auspico che il vostro incontro possa essere una fruttuosa esperienza fraterna e ritorni a beneficio dei fedeli affidati alle vostre cure pastorali.

Prego per voi e per le vostre comunità, affinché possiate sempre testimoniare il Vangelo con lo stile della dolcezza e della misericordia. Vi affido alla materna protezione della Madonna e di cuore vi invio la mia Benedizione, chiedendovi per favore di pregare per me.

SALUTO DI MONS. FELICE ACCROCCA, ARCIVESCOVO DI BENEVENTO

Buongiorno a tutti voi, Confratelli carissimi, e grazie di cuore per aver accolto l’invito. Il nostro convenire a Benevento acquista ormai il sapore di una piccola, piacevole tradizione e mira a formulare, per quanto possibile, criteri di discernimento in vista dell’elaborazione di una pastorale per le cosiddette Aree interne del Paese, che marginali non sono e neppure vogliono rassegnarsi ad esser considerate tali.

Il nostro Convegno, come precisavo già lo scorso anno nel mio saluto iniziale, è un incontro di natura prettamente pastorale; esso segnala però anche un problema di natura squisitamente politica, perché la maggioranza dei Comuni italiani è costituita da realtà con popolazione al di sotto dei 5.000 abitanti, geograficamente collocati su tutto il territorio nazionale, non solo nel centro-sud dello Stivale, come rivela – con evidenza solare – anche la nostra provenienza: siamo infatti vescovi giunti qui da ben dodici Regioni italiane, del Nord, del Centro e del Sud del bel Paese, dal Piemonte alla Sardegna e Sicilia. Il problema dev’esser quindi assunto dal Governo centrale, come aveva riconosciuto anche il governo tuttora in carica, che nel passato Forum delle Aree interne, tenutosi in questo stesso luogo nel mese di maggio, si è reso presente con i ministri Giovannini e Carfagna: un problema che va affrontato non a forza di slogan dal sapore elettorale, ma con progettualità e intelligenza politica, merce – ahimè – sempre più rara.

Sono sempre più convinto, come vado ripetendo ormai da tempo, che le Aree interne, prima ancora che di sostegni economici, abbiano bisogno di una seria progettualità a medio e lungo termine, e cioè abbiano bisogno anzitutto – e torno al punctum dolens – d’intelligenza politica. Papa Francesco è sensibile a questo discorso e si è fatto vicino a noi: come già in passato, per ben due volte, anche nella presente occasione ha scritto un’apposita lettera. Apro quindi il nostro incontro con la lettura del testo papale.