Nel pomeriggio di venerdì 19 novembre a Castellaneta presso il Centro pastorale “Lumen gentium” si è tenuto l’incontro organizzato dall’Ufficio diocesano Educazione, Scuola e Università – Servizio per l’Insegnamento della Religione Cattolica sull’importanza dell’insegnamento dell’Educazione civica. Relatrice sull’importante argomento è stata la Dott.ssa Lucrezia Stellacci – Coordinatrice Comitato Tecnico-Scientifico per l’Educazione Civica.
Dopo il saluto del Vescovo di Castellaneta, Mons. Claudio Maniago, il direttore dell’Ufficio diocesano, don Michele Quaranta, ha introdotto il momento formativo che ha visto tra i presenti – oltre ai docenti IRC della Diocesi – anche diversi Dirigenti scolastici del territorio.
D. Cosa rappresenta questo insegnamento per la scuola italiana?
R. È una riforma illuminata accolta dal parlamento, dalle famiglie, dalla società italiana anche se l’applicazione non è stata degna della premessa. E invece può diventare importante perché i ragazzi cercano un senso delle cose che imparano a scuola, cercano
di capire se queste conoscenze che vengono loro date e offerte a scuole possono servire per migliorare la loro vita, per decodificarla e decodificare i messaggi che arrivano da diverse parti (vi sono fonti di informazioni dappertutto); la scuola non è un’agenza informativa, ma formativa e quindi deve dare a questi ragazzi le chiavi di lettura del mondo e delle altre informazioni, deve dare delle competenze perché questi ragazzi possano pensare concretamente ad un progetto di vita da portare avanti
Tutte le discipline possono dare un contributo in questo senso ed è questo il senso della legge 92: costruite un curricolo sulle discipline di cui siete titolari e fate capire ai ragazzi quanto queste discipline possono essere utili alla loro vita futura.
D. Educazione civica e Religione cattolica: alternative o complementari?
R. Complementari. Io penso che non si possa costruire un curricolo senza alcun coinvolgimento dell’insegnamento della religione cattolica perché sia che si parli di Costituzione, dei principi fondamentali della Costituzione, che sono i principi della dottrina
cristiana, sia che si parli di ambiente – considerato che ci sono le encicliche papali come “Laudato si’”, sia che si parli anche di digitale, di informazione di relazioni con i nostri simili e con i nostri diversi.
D. Avete già ricevuto qualche feedback dai docenti?
R. L’educazione civica è un insegnamento trasversale fra le discipline: ci sono scuole che stanno lavorando magnificamente (ho letto curricoli – essendo stata coordinatrice del comitato tecnico scientifico nazionale – ho monitorato le scuole di tutta Italia); ci sono scuole che stanno lavorando alla grande e invece ci sono scuole che stanno riproponendo le esperienze del passato.
Le scuole devono essere accompagnate per poter attuare correttamente le innovazioni ed i docenti – che non hanno tutte le competenze necessarie per una scuola che si deve spendere su più fronti – vanno formati e aiutati.
All’incontro era presente anche il Dottor Vito Alfonso, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Taranto, il quale ha messo in evidenza che l’insegnamento dell’educazione civica non va inteso semplicisticamente come “acquisizioni di alcuni principi fondamentali dell’ordinamento, ma come strumento di raccordo fra i contenuti tematici delle varie discipline, delle varie didattiche, affinché gli studenti possono accedere ad un sistema di conoscenza inteso unitariamente”
(a cura di Oronzo Marraffa)
Lucrezia Stellacci: breve nota biografica
Già Provveditore agli Studi di Parma, di Matera e di Rimini; Direttore Generale dell’USR dell’Emilia Romagna, della Calabria; Direttore Generale Reggente per la Direzione Centrale per lo Studente del Ministero della Pubblica Istruzione; Direttore Generale USR della Puglia (2006-2011); Capo Dipartimento Istruzione (2012-2013).
Ha ricoperto numerosi incarichi come componente di numerose commissioni nazionali e internazionali in tema di istruzione, valutazione e autonomia scolastica. Già Capo Dipartimento per l’Istruzione del MIUR, nonché Presidente dell’UCIIM della Puglia e componente del Consiglio direttivo nazionale dell’UCIIM.
Oronzo Marraffa