In una Parrocchia di Santa Croce riempita di famiglie accompagnate dai più piccoli e da docenti scolastici e operatori vari, si è svolta ieri sera la conferenza tenuta dal Prof. Alberto Fornasari dell’Università degli Studi di Bari sul tema del dialogo e dell’incontro intergenerazionale tra genitori e figli.
Tra i temi toccati dal docente dell’UniBa quello dell’essere genitori affidabili, ovvero genitori che educano attraverso il rispetto delle regole, imparano ai loro figli l’elaborazione dei no (da quelli più elementari a quelli più importanti della vita) e sottolineando l’importanza della distinzione dei ruoli (evitando l’incombente pericolo educativo che può creare il modello del genitore-amico).
Altro tema toccato è stato quello dell’iperconnessione: iperconnessi verso l’esterno con l’utilizzo dei social network e poco connessi con l’interno e quindi la carenza delle tipiche domande (chi sono? chi voglio diventare?) che sono fondamentali per la crescita.
Riprendendo un saggio del sociologo Franco Cassano, il Prof. Fornasari ha messo in evidenza le due grandi categorie umane: l’homo civicus e l’homo reptor. Il primo corrisponde alla categoria di persone che mettono il bene comune avanti al proprio io. Il secondo corrisponde alla categoria che mette il proprio io davanti a tutto, anche a scapito degli altri e della comunità (che nel bene e nel male ha delle significative ricadute sulla singola persona). Alla categoria dell’homo reptor va associato anche il concetto elaborato da Bauman della “società liquida”, ovvero un individualismo sfrenato, dove nessuno è più compagno di strada ma antagonista di ciascuno, da cui guardarsi.
Concludendo, il relatore rimarca l’aspetto dell’io sono quello che ho, cioè che ognuno di noi è io per la propria personalità e per quello che ha.
Nico Rotolo