Riceviamo e pubblichiamo la supplica a San Pio inviata da Mons. Franco Moscone a tutti i Gruppi di Preghiera di Padre Pio.

 

SUPPLICA A SAN PIO DA PIETRELCINA
in tempo di “coronavirus”

 

O glorioso Padre Pio,

quando ci hai costituiti Gruppi di Preghiera ci hai «affiancati a Casa Sollievo, come posizioni avanzate di questa Cittadella della carità», e ci hai assicurato che la nostra vocazione è essere «vivai di fede e focolai d’amore, nei quali Cristo stesso è presente».

In questo tempo di pandemia diventa impossibile riunirci fisicamente come Gruppi di Preghiera, ma ognuno di noi sa di essere persona di preghiera in comunione con tantissime altre – e di molte ne conosce i nomi ed i volti. In questo tempo tragico, o glorioso P. Pio, facci sentire che siamo veramente uniti in un solo grande Gruppo che abbraccia tutto il mondo e che si fa voce di tutte le Cittadelle di carità che lottano, soffrono e pagano con la loro professionalità per sconfiggere il male del coronavirus.

O glorioso Padre Pio, fatti mediatore della nostra preghiera presso il Cristo Crocifisso, da cui sei stato costituito cireneo dell’umanità.

Attraverso la tua mediazione vogliamo intercedere:

per le persone colpite dal virus – e per quelle che per questo flagello hanno lasciato questo mondo: “feriti e caduti” di una guerra giunta improvvisa e senza essere dichiarata;

per le famiglie dei defunti e dei malati, segnate nei legami più cari e in apprensione: “vittime inermi” di un nemico giunto come un ladro a modificare gli affetti e le relazioni;

per chi è costretto all’isolamento in quarantena: esperienza quasi di “arresti domiciliari”, non per una colpa commessa, ma toccato da un avvenimento incomprensibile, magari infettato mentre compiva il proprio dovere professionale;

per i medici di famiglia e gli operatori del primo soccorso: in “trincea”, con poche sicurezze e, a volte, senza mezzi a combattere un nemico invisibile;

per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e i lavoratori tutti dei presidi ospedalieri: “campi di battaglia” senza orari, turni e con forze che sembrano diminuire;

per i responsabili della vita civile, governanti ed amministratori: leaders in tempi calamitosi, obbligati ad assumere decisioni che appaiono amare e impopolari;

per il mondo dell’economia, per i lavoratori, gli operai e gli imprenditori di tutte le categorie, che vedono indebolita la loro attività e temono per la resistenza delle loro imprese: toccherà a loro la ricostruzione al termine di questa “guerra”; che si rafforzi in loro la creatività ed il senso del bene comune;

per i dimenticati: anziani e persone che vivono sole, mendicanti e homeless, tutte categorie rimaste come “escluse” dai circoli relazionali, che già erano in difetto e labili nei loro confronti;

per gli ultimi che non appaiono più nell’informazione giornalistica e televisiva: gli emigranti, i rifugiati, chi rischia la vita attraversando sui barconi il “nostro mare”: tutti questi esistono ancora, come prima, e continuano il loro Calvario;

per ognuno di noi, che vive questo tempo col cuore ferito, ma sa che soprattutto in una situazione come questa deve essere ancora di più vivaio di fede e focolaio d’amore.

Aiutaci, o glorioso Padre Pio, a intercedere per tutte queste persone: sono la carne di Cristo, sono l’Eucaristia, che in questi giorni non possiamo ricevere; sono l’Eucaristia vivente, fatta persona debole e sofferente … sul loro volto risplende il Volto del Figlio di Dio, il dolcissimo Gesù Crocifisso e Risorto.

Amen!

padre Franco

Arcivescovo