21 Dicembre

Tema: Essere missionari

IL SUSSULTARE DELLA GIOIA NELLA COPPIA MISSIONARIA

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Meditazione di Don Andrea Cristella

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1,39-45).
Se stacchiamo, perché poco contemplativi, questa pericope evangelica da quella precedente in cui l’evangelista Luca riporta il brano dell’annunciazione, ci riduciamo a vedere Maria che visita sua cugina Elisabetta come l’icona del servizio e della missionarietà;. Non è così, o meglio, non si tratta solo di questo!!! Il contemplativo, come insegna il grande teologo Balthasar, è colui che vede il movimento!!!
Quante volte succede che chi rende un servizio, facendo la carità, piuttosto che essendo la carità, si rende pesante pretendendo, per esempio, riconoscimenti, gratificazioni, elogi… Basta, poi, muoversi, essere in uscita, per essere sicuri di essere missionari? Una cosa, infatti, è parlare di Dio, altra cosa, invece, è portare Dio. A me ha sempre fatto pensare, questo brano, collegato col precedente, alla vera evangelizzazione da cui dipende la trasmissione della fede, la generatività di una persona o di una comunità, che avviene anche senza parlare se a spingerci è lo Spirito Santo il quale, se ci riempie, ci fa percepire il mancante, come è avvenuto a Cana di Galilea (Gv 2,1-12) e se è Lui ad ispirarci di rendere un servizio, non può che renderci “teofori”;, portatori di Dio e, quindi, capaci di trasmettere amore, pace e gioia. Questo si coglie se, con uno sguardo contemplativo, colleghiamo le 2 pericopi evangeliche e vediamo il movimento. Maria percepiva ciò che mancava perché era piena di grazia e stava, andava e faceva ciò che lo Spirito Santo le ispirava perché sempre obbediente alla volontà di Dio. È, questo, il segreto della forza interiore, dell’efficacia delle nostre azioni e della vera evangelizzazione: fare ciò che lo Spirito Santo vuole, andare dove lo Spirito Santo ci
manda, servire, trasmettendo ciò che si è più che ciò che si ha o si sa o si fa. E si è se si riceve la grazia per esserne pieni e, quindi, ma sempre e solo dopo, per trasmettere ciò che si è “dentro”!!!
Mi raccolgo immaginando Maria che va sui monti della Giudea ed entra nella casa di Elisabetta.

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Preghiera: Signore Gesù, aiutaci a costruire e ad essere “chiesa domestica” dove trasmettere e vivere ogni giorno con semplicità la bellezza di essere famiglia.
Insegnaci ad amare e ad accogliere l altro e a guardare e saper vivere ogni situazione in cui siamo chiamati ad affrontare.
Apri il nostro cuore anche a chi abita nella porta accanto, a saper tendere la mano verso i malati, gli anziani,
a scoprire l amicizia verso le altre famiglie. Amen

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