23 Dicembre

Tema: Custodire

IL DONO DI UN FIGLIO…«CHE SARA’ MAI QUESTO BAMBINO?». ASPETTATIVE E SOGNI PER I FIGLI E IL CONFRONTO CON LA REALTA’

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Meditazione di Don Lorenzo Cangiulli

Che sarà mai questo bambino? Si chiedono i presenti nel vedere quello che sta accadendo al figlio di una madre che era detta sterile e di un padre rimasto muto perché non aveva creduto e che lì in quel momento, appena apre la bocca e gli si scioglie la lingua, inizia a parlare benedicendo Dio per quel suo figlio di nome Giovanni, che sarà chiamato profeta dell’Altissimo perché andrà davanti al Signore a preparargli le strade affinché al popolo vengano rimessi i peccati e si salvi.
Che sarà mai questo bambino? È la prima di una serie di domande che molti si faranno su Giovanni e a Giovanni: Tu chi sei? Chi sei dunque? Sei tu Elia? Sei tu un profeta? Che cosa dici di te stesso? Gesù in persona chiederà di lui alla folla e dirà: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Un uomo vestito con abiti di lusso? Un profeta?» Quante domande e tutte con una sola risposta che il nome Giovanni porta con sé, ossia Dio fa grazia ora. Si! Dio fa grazia ora, oggi, adesso, qui, in questo momento, in questa storia, nella storia della mia famiglia, dei miei figli, in questo tempo attraversato da un virus insidioso e misterioso. E in questo tempo attraversato da tante incertezze Dio fa grazia, continua ad essere grazia perché ha a cuore ognuno di noi, di noi si prende cura e ci custodisce come un pastore il suo gregge. Dio fa grazia a noi, per noi e in noi perché ci ama, perché è il nostro abbà-papà e noi la sua famiglia e i suoi figli. Giovanni perciò è quel bambino, il più grande tra i nati di donna, che una volta diventato uomo, con la sua testimonianza e la sua voce prepara la strada all’Emmanuele – al Dio con noi, che continua a percorre le nostre strade tortuose ed impervie, in salita o in discesa e a volte quasi inesistenti perché
indecifrabili. E come nel deserto con il suo popolo Israele o sulla strada per Emmaus con i due discepoli, oggi cammina con noi facendo delle nostre storie, storie di salvezza e del nostro tempo, tempo di grazia.

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Preghiera: Signore, ci hai donato i nostri figli per poterli custodire, aiutaci a farlo con discrezione, con umiltà, nel silenzio, ma con una presenza costante anche quando non comprendiamo o non approviamo le loro scelte, permettendo ad ognuno di scoprire la propria preziosità, la propria unicità accompagnandoli con tutto l’amore in ogni momento.

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