Seconda ed ultima giornata dell’XI Settimana Catechistica, svoltasi presso il Centro Pastorale “Lumen Gentium”. Ospite e relatore il Prof. Don Manuel Belli, sacerdote della Diocesi di Bergamo e Docente di Teologia dei Sacramenti che ha relazionato sul tema “Otto giorni dopo (Gv 20,26) Cosa ne è della Domenica dopo la fine del 90° minuto?”.
Dopo il momento di preghiera guidato dal Vescovo Claudio e l’offerta dell’incenso, ha introdotto al tema del giorno Don Vito Mignozzi, sintetizzando su quanto detto nella giornata del 7.
La riflessione del presbitero bergamasco è iniziata dalla nota trasmissione televisiva 90° Minuto e ponendo l’attenzione e l’interrogativo su come cambia la Domenica e la visione della stessa. Don Manuel ha riportato tre modi di vivere la Domenica in tre momenti storici: il primo con i Martiri di Abitene, che si radunavano per l’Eucaristia domenicale anche se contrariamente alle disposizioni dell’imperatore Diocleziano (morirono martirizzati ed è citata spesso la locuzione a loro attribuita “sine dominico non possumus”). Il secondo è la visita di San Carlo Borromeo e la lista dei pubblici peccatori per parrocchia che non avevano assolto il precetto pasquale e ultimo il decreto di scomunica di Pio XII inflitto agli aderenti del Partito Comunista e la presunta comunione a 14 comunisti di Giovanni XXIII a Venezia. Poi quattro punti fondamentali per una buona comprensione della Domenica:
1) Comprendere il valore descrittivo/prescrittivo di un precetto: Don Manuel afferma che “un precetto ha senso quando si comprende il valore di esso e prende senso quando entra in un determinato contesto”. Riferisce anche di testimonianze di alcuni giovani con posizioni più o meno scettiche sui precetti della Chiesa.
2) Cercare di riprendere la dimensione familiare della Parrocchia, infatti “nell’Eucaristia vengono salvaguardati valori importanti che rischiano di scomparire”.
3) Superare le celebrazioni eucaristiche troppo pensate e ritrovare l’urto del reale: la liturgia aiuta in ciò e da essa e dalla Parola di Dio riscoprire proprio questa dimensione del reale.
4) Due provocazioni: “il linguaggio vocazionale sembra quasi non essere più adatto alle attuali generazioni e quindi cambiare approccio”.
Don Manuel, infine, propone ai catechisti di utilizzare il decalogo dei diritti naturali dei bambini realizzato da Gianfranco Zavalloni, per permettere loro di scoprire il mondo attraverso le esperienze di vita.
Nico Rotolo